SECONDA PUNTATA: quando e con chi chiedere la tesi....
Allora qui dipende molto dalla facoltà che si frequenta e dagli obiettivi che ci si prefigge.
Cominciamo col dire che il vero ostacolo nell'università sono gli esami e non la tesi. La tesi è un progetto personale, quindi affascinante e una volta scritta, che io sappia, nessuno è stato bocciato alla discussione.
COme scegliere il relatore. Qui s puo' aprire un dibattito e ognuno puo' dire la sua. Personalmente scegliete un argomento che vi interessa e chi sia il relatore, poi non è cosi' importante, se non è un rompi pieno di nemici
Mi spiego. Il vostro obiettivo è laurearvi non è cambiare il mondo e la tesi di laurea non è detto che sia l'ingresso nel mondo del lavoro. Quindi se potete scegliere, preferite magari uno che non vi schiavizzi per pubblicare 3-4 artcoli a partire della vostra tesi, ma uno che dica dall'inizio il lavor è questo, qui mettiamo un punto e ti laurei. UNa tesi è un frammento nella ricerca, non arriverà mai a conclusioni definitive. Preferite, se possibile, un relatore giovane e con meno incarichi amministrativi. Il grosso docente con 50 tesisti, difficilmente trova il tempo per parlare con qualcuno, figuriamoci per leggere quello che scrivete. Non è vero che se fai la tesi con uno che conta, allora hai più punti, non è questa la regola, perchè tanto, si sa che il grosso luminare, la tua tesi neanche l'ha letta.
Se fate una tesi scientifica e volete fare un buon lavoro, vi consiglio di scriverla in INGLESE, se il vostro relatore è d'accordo e se è disponibile per le correzioni : sarà senza dubbio accessibile a più persone e quando vi presenterete per chiedere un lavoro, il fatto di aver usato una lingua straniera, vi agevolerà. Lo so, è più palloso e più difficle, ma dipende dagli obiettivi.
Parliamo un attimo di quando chiedere la tesi. MAI fare la tesi quando non si sono dati tutti i MATTONI: il rischio grosso è di appassinarsi alla tesi, di lasciare da parte questi grossi esami e di non darli mai...ciondolando per anni. Non chiedere la tesi neppure a esami finiti. Potrebbe capitare che il vostro lavoro di tesi si debba interrompere per un qualsiasi motivo: il tutor assente, del materiale di laboratorio che tarda ad arrivare, allora avere qualche esamino per compensare i vuoti, puo' aiutare. Meglio lasciarsi gli esami opzionali alla fine, se non vanno benissimo, potete ridarli per alzare la media. Non si puo' pensare di fare lo stesso discorso con quei mattoni, dove prendi quello che ti danno come regola generale.
Ora, per esperienza, entro più nel discorso delle tesi scientifiche. Tesi in Italia o all'estero? Tesi in azienda o in laboratorio.
Dipende dall'espereinza personale e da cio' che volete fare. Io personalmente credo che se c'è un finanziameto adatto e un buon istituto di accoglienza ben in contatto col vostro tutor italiano, l'esperienza all'estero è più che positiva, anche se avete solo i rudimenti della lingua. Chi vi riceve sa che siete stranieri, non preoccupatevi.
Azienda o università? Decisamente università. Non è vero oggi che chi fa la tesi in azienda poi è assunto. Sono sempre meno quelli assorbiti alla fine della tesi. Molte volte gli si offre uno stage di qualche mese, fumo negli occhi e poi oops un bel calcione. Magari qualcuno ha esperienze diverse, ma al momento ATTUALE speso è cosi'. La tesi in azienda pone due rischi fondamentali: rischio di vedute diverse fra il tutor aziendale e il vostro relatore , che possono sorgere durante la tesi, rischio che l'azienda non si interessi alla qualità scientifica di cio' che fate e che voi siate obbligati a lavorare gratis per l'azienda e a farvi da soli la tesi. In entrambi i casi, voi ci perdete.
Avete opinioni diverse? Esperienze diverse? Scrivete.
Vi interessa questa discussione? Allora continuo, se no, smetto. Inutile perdere tempo.
A presto
Ros